Un minuto, solo un minuto di felicità, piena, semplice, chiara; un minuto di felicità da assaporare, berla nella coppa della vita, e poi cosa mi serve la vita?
Un minuto di felicità che il poeta cerca nei deserti della vita, non é poi troppo in paragone all’infinito, ma basta, in paragone con quel boccale di veleno che si chiama vita.
Un minuto di felicità totale…. Come trovarla, e dove trovarla? Forse in mezzo ad un mondo in piena demenza? No! Nella solitudine? Ma dove? Nel bosco? Anche là viene a commuoverti il canto dell’usignolo, il frullio delle foglie…
Lontano, molto lontano da questo mondo menzognero. In un’isola deserta, dall’aspetto triste, dove ogni cosa pare morta, ad eccezione di “te”.
Che bel sogno per un avvelenato dalle onde criminali della vita.
Sogno ideale! Misantropia, può dire qualcuno, e perché no?
Lontano da qualsiasi rumore, da qualsiasi movimento, da qualsiasi viso, da qualsiasi intrigo; solo, totalmente solo, in un isola deserta, tra cielo e terra; e l’isola battezzarla! dagli un nome! chiamarla: “Isola della Felicità”.
Prendi i tuoi ricordi, scava una fossa profonda, molto profonda, seppellisci tutto, dimentica ogni cosa di questo mondo amaro.
Dimentica cosa sei stato, scorda i coltelli che ti hanno ferito il cuore; oppure meglio seppellisci tutto, e sulla tomba scrivi con il sangue dell’anima… Qua sono stati sepolti i ricordi di quello che non vide nella sua vita nessuna felicità completa. – E la tomba chiamala “La Tomba dei Ricordi”.
E dopo la sepoltura, lanciarti andare con moncuranza nel seno dell’oblio.
Nella “Isola della Felicità”, bevi, ubriacati, intorpidisci continuamente, incessantemente la mente e l’anima. Nessuno ti dirà niente.
Nutri il tuo sangue con l’oppio della natura, in una società fedele e consolatrice della “solitudine”. Può venire certo un giorno che il fantasma dei ricordi cominciare ad accendersi nella tua anima tranquilla e felice.
Poiché le catene della morte e l’oscurità della tomba non hanno il potere di fermare l’impeto dei ricordi essendo immateriale; il ricordo rompe e distrugge ogni cosa, supera ogni ostacolo con la sua potenza soprannaturale e misteriosa.
Quel giorno maledetto , squarcia il tuo ventre con le tue stesse unghie appuntite, afferra il cuore con le tue mani, estirpalo e seppelliscilo profondamente in una fossa oscura.
Cosi, rimasto oramai senza cuore, gusta quel minuto di felicità, per il quale avevi tanto desiderio di averlo in questo mondo di stenti.
Tradotto: Robert Cipo